Pensionati italiani in Tunisia

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09/07/2018

Sono sempre di più i pensionati italiani che stanno pensando di trasferirsi all’estero per godersi i frutti della loro pensione, magari cercando una tassazione più favorevole.

Mare, caldo, e luoghi d’arte, sono senza dubbio elementi che negli ultimi anni hanno riscosso successo nella Tunisia.

Ma non solo, perché  in questo Paese è possibile adottare un particolare regime fiscale che permette l’esenzione dell’80% da tassazione della pensione estera.

In pratica, i pensionati che decidono di trasferirsi in Tunisia, possono beneficiare di una tassazione del solo 20% della loro pensione lorda italiana.

Cosa importante da sottolineare è che, rispetto alle agevolazioni fiscali per i pensionati di altri Paesi, la Tunisia offre questo regime anche agli ex lavoratori del pubblico impiego che percepiscono pensioni ex Inpdap.

Oltre 5mila italiani tra i 60 e i 65 anni, hanno già deciso di trasferire la propria residenza in Tunisia, si tratta del terzo Paese con il maggior numero di pensionati italiani, dopo Malta, e Portogallo, che detengono i primi due posti.

Trasferirsi in Tunisia, ed effettuare il corretto trasferimento da un punto di vista fiscale è il punto di partenza per poter godere del beneficio più grande, perfettamente legale, di non vedersi tassare la propria pensione in Italia per l’80% del suo ammontare (solo il 20% è imponibile in Tunisia).

Prima di analizzare se e come è possibile ottenere l’esenzione dall’applicazione delle ritenute italiane sulla pensione corrisposta ad un soggetto residente all’estero è opportuno andare a vedere la regola generale che disciplina la tassazione dei redditi da pensione corrisposti da Enti italiani.
 

La normativa italiana prevede quanto segue:

Le pensioni corrisposte a persone non residenti nello Stato italiano, da enti residenti nel territorio dello Stato o da stabili organizzazioni nel territorio stesso, sono imponibili in linea generale in Italia.

Anche le persone non residenti nel territorio dello Stato italiano sono obbligate al pagamento delle addizionali regionale e comunale all’Irpef se, nell’anno di riferimento, risulta dovuta l’Irpef dopo aver scomputato tutte le detrazioni spettanti e i crediti d’imposta per i redditi prodotti all’estero che hanno subito la ritenuta d’imposta a titolo definitivo.

 

Per evitare la doppia tassazione del reddito, con alcuni Paesi esteri sono in vigore convenzioni per evitare le doppie imposizioni, in base alle quali ciascuno Stato contraente individua i propri residenti fiscali.

Nelle convenzioni stipulate secondo il modello OCSE, tra cui quella tra Italia e Tunisia, all’articolo 18 viene definita la modalità di tassazione della pensione privata percepita da soggetti residenti fiscalmente all’estero (nel nostro caso in Tunisia).
 

Sul punto, la Convenzione afferma:

“Fatte salve le disposizioni del paragrafo 2 dell’art. 19, le pensioni e le altre remunerazioni analoghe, pagate ad un residente di uno Stato contraente in relazione ad un cessato impiego, sono imponibili soltanto in questo Stato“

In pratica, viene sancito il fatto che le pensioni dei lavoratori debbano essere assoggettate a tassazione solo nello Stato di residenza fiscale del soggetto percettore (capite quindi perché è fondamentale trasferirsi in Tunisia in modo conforme?!).

Se sei un pensionato e l’opportunità offerta dalla Tunisia ti sembra interessante, chiedici una consulenza, analizzeremo la tua posizione ed assieme a noi scoprirai come effettuare il corretto trasferimento di residenza all’estero, evitando di commettere errori.

Saremo a tua disposizione per chiarire tutti i tuoi dubbi e per fornirti i migliori consigli su come procedere.

 

Gianluca Brischetto

I nostri partner