IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO.....E POTREBBE SERVIRGLI UN SUPPORTO ANCHE MORALE

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09/06/2019

Con l'entrata in vigore del nuovo codice della crisi e dell'insolvenza si moltiplicano gli eventi, i seminari, ed i master di aggiornamento per comprendere pienamente la complessità di alcune norme. Ho avuto modo di seguire molti professionisti esporre la materia e partecipo al master organizzato da una nota scuola di formazione che annovera relatori di primaria importanza, tra avvocati, advisor, giudici ed altri professionisti.

Il tutto si è focalizzato sulla nuova legge, le regole che porta con sé, gli organi di controllo per i quali tantissime realtà sono corse ad organizzare le strutture per presunte ore di lavoro in più che perverrebbero dall'applicazione delle norme ma – a mio avviso – si è persa di vista l'azienda e l'imprenditore. Sinora ho avuto raramente il piacere di ascoltare l'invito nel comprendere le cause della crisi ed i modus operandi dell'imprenditore o dei manager.

Frequentando tanti professionisti esperti del controllo di gestione ho appreso una frase ricorrente tra di essi nel commentare le situazioni aziendali: "...abbiamo sempre fatto cosi..."; non dimenticando che in psicologia si evidenzia che tra i traumi più rilevanti per l'essere umano vi è il cambiamento, mi sorge spontaneo pormi una domanda circa l'individuazione delle vere cause della crisi e la successiva implementazione di qualsiasi piano in continuità aziendale: chi deve farlo?

L'imprenditore?

Ma è giusto che una persona emotivamente presa, che tutto sommato molto spesso è la causa stessa della crisi, che sicuramente deve attraversare - specie nel caso di PMI familiari - momenti di agitazione anche in famiglia, debba proseguire da solo l'attività, con i tanti dubbi, che almeno inizialmente, gli affioreranno? E se passati i primi momenti di paura, vedendo che l'azienda torna a produrre utili riprende e reiteri quel modus operandi quo ante alla crisi?

Ebbene, in tale prospettiva alcuni advisor hanno sentito la necessità di includere nel gruppo dei professionisti un soggetto che affianchi l'imprenditore in azienda , una figura che man mano è sempre più definita e individuata nei CRO – Chief Restructuring Officer nel processo di ristrutturazione delle PMI.

Solitamente un manager con esperienza tanto nella gestione ordinaria dell'impresa – condivide quindi il linguaggio e i meccanismi di dirigenti e imprenditori – quanto nelle delicate vicende dei processi di ristrutturazione. Nel caso di specie coordina dall'azienda gli sforzi congiunti di imprenditori e consulenti ed è il responsabile dell'implementazione del piano di risanamento; è parte di una squadra, che comprende uno studio legale per stendere il ricorso, una società di management consulting per elaborare i contenuti industriali del piano, un financial advisor per curarne i contenuti finanziari e seguire gli istituti di credito, l'attestatore e non ultimi i professionisti storici dell'impresa.

Potrebbe far parte o meno del consiglio d'amministrazione, così come potrebbe assumere o meno le vesti di un dirigente ma, per evitare confusione, è importante che sia definito e condiviso l'obiettivo del suo lavoro rendendolo chiaro a tutti i soggetti, interni ed esterni all'azienda.

Nel percorso professionale del CRO pertanto vi è già una nota esperienza in materia, solitamente ha già vissuto i vari momenti in cui si compone la genesi, l'evoluzione e la soluzione della crisi; oltre alle competenze finanziarie deve annoverare skill come la capacità di gestione operativa delle aziende, competenze in ambito fallimentare, grandi doti di visione strategica unita a grandi doti di problem solving. Il CRO svolge anche un altro ruolo, meno formalizzato ma non meno importante, che è quello di essere la figura di riferimento e di supporto – anche umano - all'interno dell'azienda facendo ricorso all'intelligenza emotiva avendo presente che un piano annovera numeri, competenze legali, ma alla fine coinvolge gli uomini, nel bene e nel male soggetti alla propria emotività che spesso guida l'azione imprenditoriale.

Mario Vacca

 

Per ogni approfondimento: https://www.gruppor1.eu/public/userfiles/files/R1_Temporary%20Management.pdf 

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